tempo fa su questo blog si aprì una polemica in seguito ad una faccenda, questa. in realtà le mie erano considerazioni, sullo stato attuale della satira, sugli spazi, sulle caste. è diventata polemica nel momento in cui altri l'hanno riportata in giro per il web dandogli significati avulsi dalle intenzioni orginali, tipo che io lavoro solo per soldi, che detto ad una persona che mette gratuitamente qui sul blog ogni suo lavoro non ha molto senso. o che desidero che i vecchi autori smettano di pubblicare. ecco io non ho mai detto queste cose, ho espresso invece il desiderio (condiviso da molti miei colleghi) di avere un panorama nuovo.
nuovo nei contenuti, che non si limitano alla risata o allo sfottò e nelle modalità, ancora oggi vedo spazi web assegnati ad autori che si limitano a pubblicare le stesse vignette che pubblicano sui giornali. mi piacerebbe vedere i nuovi media sfruttati per le loro potenzialità e non solo come una vetrina, ma per fare questo ci vorrebbe uno sforzo, lo sforzo di essere contemporanei.
ecco, io non voglio riaprire la polemica però l'altro giorno mi è capitato di sentire un'intervista in cui un autore molto noto faceva, di sua sponte, un discorso molto simile al mio, e l'incazzatura è andata alle stelle, perchè so che quelle parole erano solo propaganda anzi, autopromozione. a quelle parole non farà seguito nessuna azione coerente.
l'intervista è quella a Vauro in occasione della presentazione a Cartoocomics del volume Gang Bang promosso dal Manifesto (e curata dal bravissimo ma soprattutto sempre attivo Andrea Voglino). l'intervista la trovate qui, riporto la parte interessante delle parole di Vauro:
"...siccome questo non è un paese per giovani, si sà che i giovani sono senza contratto, sono precari, sono senza diritti, la scuola viene smantellata e la classe politica e imprenditoriale di questo paese è di vecchi. basti pensare al presidente del consiglio senza il cerone, si capirebbe la patetica figura di vecchetto rintronato che è, e io mi riconosco più nel vecchietto rintronato che in quello col cerone, la differenza tra me e il presidente del consiglio è che LUI non ha nessuna intenzione, non dico di dimettersi, ma anche di farsi un po' da parte. IO invece sarei molto felice di, andare via no, però di spostarmi e di fare posto ne sono felicissimo, perchè finchè ci sono giovani che scelgono il segno. il disegno, il racconto disegnato per raccontare appunto, sembra una tautologia ma non lo è, vuol dire che questo paese non è del tutto anestetizzato, anzi che sta sviluppando forti anticorpi contro l'anestesia."
una cosa molto importante per me è la coerenza, credo che ancora più importante lo sia per un autore che fa satira, che critica e punta il dito verso la nostra classe dirigente composta da cialtroni.
si, perchè chi parla e alle parole non fa seguire azioni coerenti allora è un cialtrone.
mi verrebbe da dire: caro Vauro, visto che queste sono le tue intenzioni, non di smettere (non ce ne sarebbe motivo) ma di farti da parte, allora scegli un giovane autore, uno che ti piace e cedigli i tuoi spazi! quelli sui giornali e quelli in tv e, cosa più importante, assicurati che l'autore percepisca un compenso adeguato, magari non alto quanto il tuo (maturato in anni di lavoro) ma che non venga sottopagato, perchè devi sapere Vauro, che i giornali danno ai giovani autori, una miseria, se ne approfittano sfruttando la voglia di pubblicare e di farsi vedere di questi ragazzi.
avete una possibilità, Vauro, Vincino e tutti gli altri, avete la possibilità di promuovere un lavoro nuovo e di farvi garanti dei diritti degli autori, potete coglierla questa possibilità o fregarvene...
*preciso una cosa visto che non sembra essere chiaro: la polemica non riguarda me, io non cerco un posto di lavoro. riguarda quello che un autore dice in un intervista pubblica, riguarda LA RESPONSABILITA' DELLE NOSTRE PAROLE. la repubblica delle banane continuerà finchè continueremo a farci i belli in pubblico e a non far seguire le azioni alle nostre parole.
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