24.2.12

Cialtroni

vi faccio un esempio: come la prendereste se ad un incontro sullo stato dei diritti dei lavoratori ci portassi come ospiti Tanzi o Marchionne?
non farei una gran figura, ne darei una parvenza di serietà alla cosa.
Ho seguito da vicino nei mesi scorsi il lavoro per lo sviluppo di un contratto tipo portato avanti dall'Associazione Illustratori, Ivo Milazzo, Claudio Stassi ecc... non che fossi daccordo con tutto quanto detto però mi sembrava una via da provare.
scopro ora che all'incontro che si terrà in occasione di Bilbolbul per parlare dello stato delle cose e quanto sopra, sarà ospite Enzo D'Alò.
di D'Alò ho già parlato in passato, di come abbia praticamente disintegrato la possibilità di fare animazione in italia, di come ancora vada in giro a spacciare la sua animazione "made in italy" prodotta in Lussemburgo e animata in Corea, alla faccia di tantissimi animatori italiani disoccupati (salvo quei 4 o 5 fedelissimi senza vergogna).
vi linko di nuovo l'articolo che esplicita molto bene la sua malefatta più grande:
http://www.fumetti.org/notizie/2000/09/comLavLM.htm

io ho provato a parlare con Milazzo e con gli artisti coinvolti, la risposta grossomodo è un'alzata di spalle accompagnata da un "tutti nella vita incappano in disavventure".
credo invece che nella vita ci sia una gran bella differenza tra decidere di essere onesti e fregare gli altri.

basta questo ad invalidare il vostro lavoro per difendere i diritti degli artisti? per me si. sono convinto ancora che si debba creare un sindacato per fumettisti e illustratori ma credo che a farlo debbano essere persone con una più marcata consapevolezza di ciò che è onesto e ciò che è criminale.

24 commenti:

Valerio Massari ha detto...

"come la prendereste se ad un incontro sullo stato dei diritti dei lavoratori ci portassi come ospiti Tanzi o Marchionne?"

Beh, se non ci porti solo loro non la prenderei male.
Perché l'alternativa quale sarebbe? Invitare solo quelli che la pensano come me?

Per il resto D'Alò e la situazione dell'animazione in Italia mi sfugge, ma temo sia nelle stesse terribili paludi dei videogiochi.
Che tristezza.
:(

michele petrucci ha detto...

Come ho già scritto sul mio blog non mi sembra il momento di fare i distinguo. Quando si discute si discute con tutti, anche coi i Marchionne. Anche per chiarire, fare domande scomode e cercare di ottenere risposte e evitare che certi comportamenti si possano ripetere.
Detto questo mi aspetto però che gli organizzatori certi problemi poi, al momento giusto li pongano.

flaviano ha detto...

michele ma l'hai letto l'articolo: quando i lavoratori chiedono una mediazione con i sindacati D'Alò si oppone!!!! solo perchè la legge italiana permette delle scappatoie queste persone non vanno in galera! sono passati più di 10 anni e D'Alò non ha mai fatto niente per recuperare al danno! ma quali domande! e questo sarebbe un ospite? ma fatemi il piacere...

michele petrucci ha detto...

Io non sono uno degli organizzatori quindi quel "fatemi" non lo capisco.
Certo capisco il tuo punto di vista. Però l'alternativa a questi "cialtroni" che provano a fare qualcosa qual è?
Si può andare là, fare domande e cercare risposte oppure si può rimanere nel proprio spazio a urlare che le cose devono cambiare.

flaviano ha detto...

michele figuriamoci se ce l'ho con te. però non si può continuare a difendere una persona che se n'è sempre infischiata dei sindacati e ha lasciato a casa un sacco di persone senza mai pagarle. certe persone vano messe alla berlina.
l'alternativa è invitare una persona, e ce ne sono tante competenti e importanti, che in questi anni anni ha sempre svolto il proprio mestiere con passione e onestà e che abbia lottato per rimanere in italia, non scappare all'estero.

flaviano ha detto...

ovviamente d'alò è amico di milazzo, quindi ogni discorso è inutile.

Valerio Massari ha detto...

La questione del pluralismo è una cosa: se D'Alò è invitato perché, nel bene e (soprattutto) nel male, ha fatto parte di quel settore non ci vedo niente di male.
Il problema non è lui (in questo caso) ma che ci sia insieme a lui qualcuno che non la vede al suo stesso modo e che, se la discussione lo richiede, lo metta di fronte ai suoi errori, perché non si erga ad esempio da seguire. Fosse anche un giornalista preparato: categoria estinta in Italia, soprattutto a proposito di certi settori.

Se poi la questione è della solita combriccola all'italiana.. amen: non c'è da discutere.
Schifo e giusta denuncia, per non continuare a mandar giù questo sistema mafioso tutto nostro.

m ha detto...

Io ci vedo di male eccome. Appurato che D'alò si è comportato schifosamente, e se la spassa sulle rovine, col piffero che lo invito ad un incontro; di quel che può dire lui me ne frego, così come non ho intenzione di ascoltare scuse e giustificazioni accampate da altri gestori di disservizi italiani. Se incontro ci dev'essere, per discutere lo stato dell'arte e vedere di migliorare le cose, dev'essere fatto da persone propositive, che offrano idee, che facciano gruppo, non "combriccola" (!); dev'essere un'occasione per creare una rete che al momento è sfibrata. Non si tratta di invitare "solo quelli che la pensano come me", ma di invitare gente che abbia voglia di fare, perché ha passione (che tenerezza, eh?), che voglia poter lavorare in cambio di un corrispettivo dignitoso, senza dover temere che qualche collezionista di quote azionarie si approfitti di lui.
In sintesi, per quel che può valere, condivido in pieno il tuo rigore, Flaviano. E non sei solo, amico mio. Anche se sembra.
In sintesi, per quel che può valere, condivido in pieno il tuo rigore, Flaviano. E non sei solo, amico mio. Anche se sembra.

m ha detto...

Si, beh, le ultime due righe si ripetono per sbaglio. Non serviva sottolineare così tanto il mio appoggio.. ;)

giorgio ha detto...

Seguo spesso le questioni che sollevi, e probabilmente hai sempre ragione tu, quando ti incazzi. Però io non credo che faccia bene al tuo stomaco. Ho paura ci sia qualcosa di sbagliato nel tuo metodo. Non nel contenuto, o nell'ardore, è proprio... non lo so cos'è. Però, molla il pezzo. Non c'è alcun bisogno di un contratto standard. Non è più il tempo per difendere i diritti d'autore, è una moda del secolo scorso. Fa benissimo a farlo chi lo ritiene un impegno importante, una lotta che ritiene giusta, chi ha una propensione alla politica. Tu evidentemente non ce l'hai, ti fa troppo male. Guarda tutto da un po' più lontano. Molla il pezzo, fallo per il tuo stomaco.

nerosubianco ha detto...

Ciao Flaviano, ho appena letto il tuo post e se non ti dispiace, giusto per correttezza professionale, vorrei aggiungere e chiarire alcuni punti del tuo post.
Primo- Non conosco personalmente Enzo D'Alò, lo conosco soltanto di nome e per quello che fa e ha fatto in passato. Una parte del suo lavoro mi piace molto, un'altra parte no. Conosco persone con cui lui ha lavorato che lo stimano moltissimo, altre persone con cui ha avuto problemi. Tu da quello che leggo fai parte probabilmente del secondo gruppo.
Ora. Enzo D'Alò è stato invitato all'incontro che a Bologna si farà parlando di Diritto d'autore, dell'Associazione AI e del contratto tipo che abbiamo realizzato tutti assieme. Lui è tra gli invitati dell'incontro.
NON è stato chiamato alla stesura del contratto, NE ha partecipato alle riunione per la creazione dell'Associazione. È semplicemente una persona che nel bene e nel male ha da anni un ruolo nell'animazione italiana.
Tu dici che invitarlo non è stato eticamente corretto. Visto dal tuo punto di vista probabilmente lo capisco, ma questo non inficia ne l'incontro ne tanto meno il lavoro svolto finora da Autori e professionisti in questi mesi.
Ora il ragionamento che fai in base al quale "A" è un cialtrone quindi se "B" lo invita è cialtrone anche lui, scusami ma non regge. Se così fosse anche Mattotti che sta lavorando con D'Alò dovrebbe essere un cialtrone, e ti garantisco che non lo è. Seguendo il tuo ragionamento su Marchionne direi che Fazio che a "Che tempo che fa" ha invita Marchionne anche Fazio è un cialtrone. la cialtroneria non è un virus che si estende anche alle persone che ti stanno accanto. Santoro che invita Porro a Servizio Pubblico non è un cialtrone, ma un professionista che cerca punti di vista diversi su cui ragionare. E poi la discussione è pubblica, si può anche andare li e criticare direttamente, anzi ché farlo soltanto in rete, non credi?
Magari si aprirebbe un dialogo costruttivo che potrebbe portare a qualcosa.
Due- Lungi da me difendere D'alò, ripeto non lo conosco, anzi a dirla tutta non so neanche com'è in viso. Ma il problema dell'animazione in italia non è soltanto D'alò. Tutti gli studi d'animazione esportano nei paesi orientali l'animazione pagata con i soldi magari della Rai quindi dei cittadini italiani.
Vogliamo parlare di questa assurdità e di tutto il sistema che non funziona? Ok mi trovi d'accordo con te. Il fatto che tutti lo facciano, salva D'alò dal problema? Assolutamente no. È parte del problema. Questo implica il fatto che non debba partecipare ad eventi simili. Non credo. Poi, probabilmente non sarò d'accordo con quello che dice, ma prima lo ascolto. Il fatto che lui partecipi a questo evento di discussione tra autori, trasforma gli altri in Cialtroni? Quindi anche Luca Boschi è un cialtrone? quindi anche l'Avvocato pellegrino? Quindi anche gli organizzatori della Fiera che hanno richiesto la sua presenza. Insomma un po tutti sono cialtroni.
Se anche avessi avuto la possibilità di andare a quest'incontro, anche io sarei stato un cialtrone?
Capisco la tua rabbia. Realmente. Se non la capissi non avrei tentato di aiutarti nella tua problematica legale (ricordi?), ma mettere tutto in un unico calderone non aiuta a vedere qual'è il problema e tentare di risolverlo.
Scusami per la lunghezza del commento. Ma ci tenevo a chiarire certi punti.
A presto

Valerio Massari ha detto...

Alla luce di ciò si esclude la questione "amicizia/cricca" e quindi si torna al semplice discorso di pluralismo.

D'Alò non ha motivo di non essere invitato. E sarebbe interessante si aprisse un vero dialogo per cercare di fare meglio in futuro.
In questi e in tanti altri settori.

flaviano ha detto...

m: per fortuna non sono da solo. grazie a tutti voi.

giorgio: dovrei ma non riesco.

valerio: da quello che mi ha scritto in privato Ivo non escluderei l'opzione amicizia/cricca

claudio: fai paragoni di cose diverse. l'intervista ad una personalità è un conto. qui si parla di "capire come ripartire le parti creative ed imprenditoriali nella tutela del diritto d'autore". se quindi a farci ripartire è la persone che in passato e ancora oggi si è inculato sia gli autori che i sindacati allora è una pessima partenza.
la partenza la dovrebbe dare chi ha lottato per rimanere in italia, chi ha sempre pagato gli stipendi ai propri collaboratori spesso sborzandoli di tasca propria.
no, mi spiace ma non posso darti ragione.
per farti un esempio ancora più vicino è come se per far ripartire il discorso sul fumetto invitassimo a parlare un plagiatore, uno che ruba il lavoro altrui. sarebbe un assurdità.

il mio sdegno è rivolto quindi a chi appoggia quest'iniziativa dell'AI. la fiera e i moderatori non c'entrano niente.

nerosubianco ha detto...

Flaviano non ti ho certo scritto per farti cambiare idea. La tua idea è abbastanza chiara, non la condivido, anzi la trovo alquanto contorta, ma è la tua idea e non sto qui a sindacare.
Quello che cercavo di farti capire è che non puoi mettere tutti nello stesso calderone.
Ripeto la cialtronaggine non è un valore transitivo che può infettare chi gli sta vicino.
Tu dici che io faccio paragoni diversi, assolutamente no: io ho usato i tuoi stessi paragoni. Ho parlato di Marchionne a "che tempo che fa" da Fazio. Anzi l'intervista è un monologo senza contraddittorio, mentre un incontro con il pubblico aperto a tutti ti da la possibilità di andare li e fare domande (anche scomode) ai presenti.
D'Alò non è quello che farà ripartire le parti creative, ma è una persona che nel mondo dell'animazione (ripeto) nel bene e nel male ha il suo peso e quindi un suo punto di vista (anche se non condivisibile)io credo che vada ascoltato.
Ripeto.
Se D'Alò fosse cialtrone, per come dici tu, non vuol dire che lo sia anche chi lo invita ad una discussione, perché di questo si tratta, una DISCUSSIONE. Poi che il tema sia "capire come ripartire le parti creative ed imprenditoriali nella tutela del diritto d'autore" non capisco perché non debba intervenire uno dei più conosciuti autori dell'animazione italiana? Tu avresti invitato qualcun altro? bene. prepara un incontro per la prossima fiera con altri autori e registi d'animazione che tu non ritieni dei cialtroni e prepara l'incontro.
io credo che avrai difficoltà a trovarli... purtroppo.

Valerio Massari ha detto...

Senza arrivare al "se sei tanto bravo fattelo da solo"...
Il campanello d'allarme di Flaviano è importante.
Io penso che si possa imparare tanto anche dai cattivi esempi.. basta sapere che sono tali. E perché sia così è importante che ci siano più campane: la "verità" purtroppo non è cosa assoluta (la questione dell'esternalizzazione della manodopera è un esempio).

Tralasciamo la questione "chi va col cialtrone impara a cialtronare" (soprattutto su Fazio e quanto ho detto a proposito dei giornalisti in Italia).
D'Alò esporrà il suo punto di vista: sarà importante che oltre a lui ci sia chi non la pensa come lui o, ancora meglio, chi ha conosciuto da vicino le stesse esperienze e ne possa mettere alla luce anche gli aspetti meno piacevoli.

nerosubianco ha detto...

VAlerio il mio commento finale era un paradosso. Ribaltavo il concetto di Flaviano dove diceva che sarebbe stato più opportuno invitare chi nell'animazione italiana lavora mantenendo tutto in Italia.
Chiedendo di creare un evento e avere la sensazione che troverà grande difficoltà nell'invitare tali imprenditori era un ragionamento per dire che in Italia nessuno fa animazione tenendo in Italia l'intero prodotto (tranne ovviamente piccolissime realtà, ma molto molto piccole).

Valerio Massari ha detto...

Sìsì, avevo capito. E sono d'accordo con te: queste sono faccende molto complesse ed è da ingenui pensare "nero/bianco", "giusto/sbagliato" in maniera binaria.
Questo non vuol dire che però non si debba andare a fondo nelle questioni.

Però il "e allora fattelo tu" m'ha fatto sorridere...
:D

flaviano ha detto...

claudio se consideri D'Alò un imprenditore vuol dire che non sai di chi stai parlando. d'alò è un regista che negli ultimi 15 anni è entrato nelle produzioni ha preso i soldi e si è dato. a livello creativo non ha sviluppato niente. men che meno a livello imprenditoriale. gli animatori che erano andati in lussemburgo a lavorare a pinocchio sono stati mandati a casa dopo pochi mesi perchè la corea costava meno. questo è u imprenditore? Adrian il cartone di celentano doveva essere fatto anni fa, dopo anni non ci sono più i soldi. chi li ha presi? cerca gli articoli e leggi che nome compare.
stiamo perdendo la memoria storica, consideriamo artisti i criminali.
andiamo avanti così mi raccomando.
prossimamente organizziamo un incontro sulla giustizia e i diritti dei cittadini e invitiamo i clan di porta nuova e baheria, che problema c'è, gli faremo delle domande....
avete completamente perso il senno.

Valerio Massari ha detto...

Certi ambiti sono l'habitat ideale per questo genere di "impreditore". Non solo in Italia (ma specialmente in Italia).

Concordo che non vada elevato ad esempio.
Non concordo che un personaggio tale vada escluso a priori: come cattivo esempio può sempre essere utile.
Insomma: qualcosa da dire ce l'avrà pure! O è stato invitato per far bella presenza di sé e fine?
Cosa dirà? Qual'è il suo punto di vista? Ci sarà bene un confronto... penso che un confronto sia sempre qualcosa di interessante.

Certo: non credo che sia da organizzare un "one man show" dal tema "come fare animazione in Italia" con D'Alò mattatore.

nerosubianco ha detto...

"prossimamente organizziamo un incontro sulla giustizia e i diritti dei cittadini e invitiamo i clan di porta nuova e baheria, che problema c'è, gli faremo delle domande...."

emmmhh...no, no.... Meglio stare zitti.
Quello che avevo da dire te l'ho detto. A questo punto per me non ha senso continuare il discorso.
io mi fermo qui.

flaviano ha detto...

si meglio così. tutti bravi a puntare il dito sui berlusconi da dietro uno schermo, quando poi ce li ritroviamo davanti non abbiamo neanche le palle di chiamarli col loro nome.

Valerio Massari ha detto...

Non mi pareva questa la questione.
Semmai se fosse opportuno far parlare i Berlusconi.

No?!
;)

Lexton ha detto...

Concordo in toto col tuo ultimo commento, Flaviano...è davvero incredibile poi.

Ma siete semplicemente incapaci di capire la situazione oppure, e sarebbe peggio, totalmente in malafede?
Non è questione di proprietà transitiva della cialtronaggine, inutile perculare gli esempi addotti da Flaviano, sono decisamente pertinenti.

D'Alò sarà all'incontro per rendere conto del suo essere cialtrone? No, è lì come rappresentante della parte buona e vitale e artistica del mondo dell'animazione. E qui sta la fottuta ipocrisia di chi lo ha invitato.
Uno così prima di parlare di diritto d'autore farebbe bene a mettere in chiaro due o tre cosette sull'onestà professionale e intellettuale o sull'utilizzo limpido o meno di ingenti contributi pubblici.

Fai il piacere Stassi, recupera un minimo di lucidità e non ragionare per fazioni.

Per la cronaca, se Fazio intervista marchionne ed evita accuratamente (ed è proprio di Fazio) le domande scomode, si fa zerbino nei confronti dell'intervistato (altra caratteristica di Fazio) e non offre la benché minima possibilità di ampliare il dibattito su temi che vanno al di là delle tre quattro domandine facili che ha in scaletta (vedi sopra) tutto questo rende Fazio un cialtrone non meno di Marchionne. Visto che vi piaccion tanto 'sti paragoni...

m ha detto...

Quoto Lexton. In tutto.