2.1.14

Leggete tutti i fumetti (non solo quelli che vi servono in tavola)

come detto su facebook mi prendo una piccola pausa dal social per concentrarmi sul lavoro ed altre mie cose. vorrei provare a portare un fumetto a Lucca, non so se ci riuscirò a causa degli altri lavori ma ci provo e vorrei avere meno distrazioni possibili.
continuerò ad aggiornare questo blog con l'attività lavorativa.

essendo ad inizio del nuovo anno si sprecano le classifiche sui migliori fumetti del 2013 e sto provando un po' d'irritazione/delusione nel vedere che si leggono solo ed esclusivamente fumetti italiani o tradotti.
non voglio fare il fico esterofilo, però siamo nel 2014 maledizione e senza tirare in mezzo la globalizzazione trovo veramente assurdo che ci si faccia imboccare culturalmente da estranei, da editori o chi per loro che selezionano il materiale da importare con il proprio gusto (spesso discutibile), solo per la pigrizia di non imparare una lingua che viene parlata ormai in tutto il mondo.
Anzi, i fumetti potrebbero essere un modo semplice e divertente per impararla se non la conoscete. Posso capire la difficoltà su un libro di narrativa ma in un fumetto le parti di testo sono in una quantità minore e se li leggete su pc o tablet, con un dizionario che vi traduca al volo le parole che non conoscete è un'operazione veloce e facilissima.
Su film e serie tv il gap è stato ridotto o eliminato grazie ai sottotitoli, con un piccolo sforzo si possono tirare in mezzo anche i fumetti, comprateli in digitale, scaricateli illegalmente, comprate il cartaceo su amazon, trovate la soluzione che preferite ma fatelo, in questo modo potrete avere finalmente una conoscenza globale del materiale pubblicato nel mondo ed una prospettiva più cosciente sui fumetti che vengono pubblicati in italia.
Espandere la propria conoscenza è una cosa bella ed emozionante.

qui di seguito trovate un po' di fumetti veramente belli che mi è capitato di leggere in quest'anno passato. cliccando sulle immagini avrete tutte le info.
ci vediamo presto.


5 commenti:

pio1976 ha detto...

Parole santissime.

Moihr ha detto...

Fai un discorso teoricamente molto valido ma che nella pratica, già dando un'occhiata ai titoli scelti, mostra tutti i limiti del caso.

Tu parli di espandere i propri orizzonti fumettistici (che è cosa buona e giusta) eppure qui proponi una selezione di materiale prevalentemente statunitense. Non c'è nulla di male eh, però tieni presente che sempre di un orizzonte altrettanto limitato e vincolato a precisce scelte editoriali si tratta. Nel tuo caso la scelta è dettata da ragioni prevalentemente linguistiche; ed è una ragione comprensibile, io però non ci costruirei su un teorema come hai fatto tu.

Non è mia intenzione criticare te direttamente, sia chiaro. Voglio dire però che un certo tipo di limiti permangono in molti casi se non c'è una traduzione a mediare. Magari tu conosci anche il francese, e in questo modo puoi ampliare un altro po' i tuoi orizzonti, però rimarrà esclusa una notevole fetta di altro fumetto (quello asiatico, per esempio).

Due piccole aggiunte sulla tua selezione di fumetti:
- Jason comunque lo leggi in traduzione, essendo lui norvegese, e comunque grazie alla scelta di un editore (pur trattandosi di un editore "illuminato" come la fantagraphics)

-Adventure Time (with Fionna and Cake)da dicembre lo trovi pure nelle edicole italiane, quindi ci è già stato messo in tavola per usare la tua similitudine.

Non è da escludere, per altro, che almeno una parte dei titoli che citi arrivi presto o tardi in Italia. È, per molti versi, più questione meramente temporale che d'angustia d'orizzonti. Ma è una cosa naturale, capita per qualsiasi medium che necessiti una traduzione. Poi, per logiche di mercato spesso ineludibili, purtroppo qualcosa si perde per strada e, in tal caso, va promossa e messa in evidenza, giustamente. Però, per alcuni dei titoli in questione, la tua sembra una lamentela preventiva che verrà smentita da successive traduzioni e pubblicazioni.
Quando "Boxer Saints" arriverà in Italia (e fidati, arriverà) chi lo legge sarà di fatto un "imboccato"? Oppure potrà limitarsi a riconoscere la tua lungimiranza?

Ultima cosa, e poi tolgo il disturbo. Proprio parlando di orizzonti, anche quello rappresentato dalla tua selezione a me sembra limitato e assai polarizzato verso il fumetto "di genere", pur rivisitato in chiave "indie" in alcuni casi.
Quindi, potenzialmente, il discorso sull'ampliare gli orizzonti e non limitarsi a ciò che ci viene portato in tavola potrei fartelo pure io, visto che in USA (ma anche in Inghilterra) quest'anno è uscita tanta bella roba assai più interessante (e meno consueta) e fuori dai radar del lettore classico.

Quindi sì, in teoria il tuo discorso è molto molto valido. In pratica tutti dovremmo ampliare i nostri orizzonti il più possibile. Il tutto però si potrebbe fare senza esibire una presunta superiorità di gusti e senza addossare le colpe agli editori (che il più delle volte pubblicano in perdita titoli meno mainstream)o al lettore medio.

flaviano ha detto...

caro Mohir, nessun disturbo, i commenti soprattutto se articolati sono ben accetti a prescindere dall'essere in accordo.

la selezione proposta è volutamente anglofona e volutamente "di genere/indie" per un motivo molto semplice: volevo rendere un invito con meno ostacoli possibili. l'inglese è la lingua più diffusa ed approcciarsi ud un fumetto di genere è più semplice che non ad uno underground.
io leggo in gran parte fumetti francesi, manga tradotti (e lo sono quasi tutti) e qualcuno anche spagnolo (ma con molte difficoltà), non li ho inseriti per le ragioni appena dette.
avrei potuto inserire The Strange Tale of Panorama Island di Suehiro Maruo o Helter Skelter di Kyoko Okazaki ma forse letture così "bizzarre" spaventano un po' il lettore non abituato, le lascio quindi ad un passo successivo.

non sono d'accordo sull'aspettare che prima o poi arrivi in italia ne sul fidarsi dell'editore perchè ci sono titoli eccellenti del passato mai arrivati da noi e perchè da quello che vedo oggi sono veramente pochi i titoli tradotti meritevoli di essere letti.
il problema è che il lettore è affamato e in mancanza d'altro prende quello che trova. in questo senso la mia paura è che si abitui ad una mediocrità diffusa e finisca per innalzare a capolavoro qualsiasi titolo che sia meno mediocre degli altri, non sapendo cosa si sta perdendo.
sempre ritornando alla mia selezione "di genere" molti di quei titoli sebbene nuovi non avrebbero problemi a vendere, non li vedo come un rischio per l'editore, quanto invece lo sarebbero titoli più borderline come i due giapponesi sopra. quindi non riesco a giustificare l'editore timoroso.

facendo questo mestiere, molti editori (o editor) li conosco e so che tipo di gusti ed idee hanno, per questo vado tranquillo nel discuterli. e discuto anche l'idea di promuovere il genere anzichè l'autore, creando filoni come quello intimista, che sanno di nulla e che danneggiano tutti gli altri bravissimi autori italiani che purtroppo non appartengono ad un genere preciso e per questo vengono pubblicati a fatica.
non era un divagare ma è normale che una volta creatosi un gusto, questo vale per i titoli stranieri e per quelli italiani.

se la maggior parte dei lettori riuscissero a globalizzare le proprie letture avremmo diversi dati di vendita e questo porterebbe gli editori a ragionare diversamente, a sforzarsi di guardare meglio al mercato estero e ad assumere editor o assistenti capaci e competenti, in grado di anticipare le mode anzichè seguirle ad anni di distanza.

Mohir ha detto...

Ok, ora capisco un po' meglio il tuo punto di vista. Anzi, mi spiace se sono sembrato un po' troppo acido a tratti.

Su titoli del passato mai arrivati in Italia purtroppo devo concordare. Basti pensare che in Italia di Chris Ware si è riusciti a pubblicare (con gran fatica poi) solo Jimmy Corrigan. Eppure ci sono cose sue meravigliose là fuori.

Son d'accordo anche sul resto e sullo spirito di fondo. La mentalità editoriale di cui parli purtroppo contribuisce a rendere il panorama italiano spesso ben poco vitale, nonostante di autori validi ce ne siano.

Daniela Petrucci ha detto...

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